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11 dicembre 2011 7 11 /12 /dicembre /2011 22:17

Il questionario del censimento 2011,  servirà a scattare una fotografia dell'Italia, capire quanti siamo ma anche come sono composte le singole famiglie, quanto è il reddito medio o quali sono le abitudini. Già altre 14 volte gli italiani hanno risposto a domande di questo tipo, ma è la prima volta che si potrà fare on line. A partire dal 9 ottobre, utilizzando una password stampata sulla prima pagina del questionario, si potrà rispondere tramite l'apposito sito dell'Istat attivo dall'8 ottobre. Oppure si può continuare a utilizzare il modello cartaceo da consegnare agli uffici postali o nei centri di raccolta designati dal Comune. Secondo le stime dell'Istat verranno coinvolte 25 milioni di famiglie per un totale di 60 milioni di persone, sulla base dei dati anagrafici 2010: un lavoro che coinvolgerà 60mila rilevatori (prima erano 100mila: la riduzione è da attribuire all’evoluzione tecnologica) e 8mila uffici censimento, oltre a comuni e prefetture. Una macchina organizzativa non da poco, quindi, che costerà  590mila euro, ovvero 10 euro per abitante (per fare un confronto: il censimento Usa costa 34,4 euro pro capite, quello in Gran Bretagna 8,7 euro).

Ma a cosa serve un censimento? I dati raccolti servono per definire i cambiamenti in atto nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali. Rispondere è obbligatorio, come prevede l’art. 7 del decreto legislativo 322/1989, ma si può  non rispondere alle domande su dati sensibili, ovvero ai quesiti sulle difficoltà incontrate nello svolgere alcune attività della vita quotidiana a causa di problemi di salute. Per compilare il questionario c'è tempo fino al 20 novembre: le informazioni fornite vengono tutelate dalla privacy (legge n. 196 del 2003) e dal cosiddetto "segreto statistico", ovvero dall'obbligo alla segretezza per chi elabora i questionari e i suoi risultati. Gli italiani rispondono a questo appello ogni 10 anni ed è sulla base delle risposte date che, per esempio, vengono ripartiti i seggi nelle elezioni, si determina la necessità di ospedali, farmacie e servizi sanitari, viene valutata la differenza tra un territorio all'altro. Il censimento delle abitazioni, incluso nel questionario, è utile alla protezione civile per valutare i rischi sismici o per predisporre i piani di evacuazione in caso di emergenza. Insomma, si gettano così le basi per tutte le ricerche statistiche.

Ambiente e tecnologia. Sono i due ambiti in cui per la prima volta indaga il questionario, che presenta quesiti sul tipo di combustibile o energia usati per il riscaldamento, l'eventuale presenza di impianti a energia rinnovabile o di aria condizionata, ma anche sulla disponibilità di cellulari e connessioni internet. Le versioni del questionario sono due: quella completa, con 84 quesiti, che viene inviata nei Comuni di minori dimensioni e a un campione di famiglie per i Comuni più grandi, mentre tutti gli altri ricevono la versione ridotta, con 35 domande. Per chi ha dubbi l'Istat ha messo a disposizione un numero verde (800-069-701), attivo dal 1° ottobre e nelle città più grandi vengono attivati i Census point, dove si possono chiedere informazioni. Inoltre è possibile avere informazioni sul censimento sulle pagine Istat dei social network (Twitter, YouTube, SlideShare).

Le scadenze. I questionari arriveranno nelle case entro il 22 ottobre (se qualcuno ancora non l’avesse ricevuto, quindi, non si preoccupi) e deve essere restituito compilato (o compilato sul web) entro il 22 novembre. Tra il 21 novembre e il 29 febbraio 2012 i Comuni inviano i rilevatori per recuperare questionari non restituiti, rilevare le famiglie non presenti nelle liste anagrafiche e le convivenze (ospedali, alberghi, conventi, etc.), gli edifici e le abitazioni non occupate. A partire dalla fine di marzo 2012 si avranno i primi risultati, ma è solo nel 2014 che saranno concluse le statistiche.

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